venerdì 13 marzo 2009

Affondato l'emendamento Braga sul "terzo mandato"

ROMA - Non è stato discusso, nè posto in votazione, l'emendamento che ammetteva il terzo mandato per i sindaci dei comuni inferiori ai 5000 abitanti presentato dalla deputata del PD Chiara Braga. L'ufficio di presidenza della Camera dei Deputati ha infatti ritenuto inammissibili gran parte degli emendamenti presentati al decreto sul cosiddetto election day in quanto «non strettamente attinenti alla materia oggetto del provvedimento», e tra questi quello relativo alla estensione della eleggibilità dei sindaci per il terzo mandato consecutivo. Cala così definitivamente il sipario su una rivendicazione che l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) aveva sostenuto con forza negli anni passati, e riguardo alla quale il Presidente della Consulta Nazionale ANCI dei Piccoli Comuni, Mauro Guerra, aveva ripetutamente chiesto di fare chiarezza in tempo utile per le amministrative di giugno. Invece l'epilogo della vicenda è arrivato decisamente fuori tempo massimo, creando non poche difficoltà a livello locale. «Il Parlamento pronunciandosi espressamente, e' chiamato ad assumersi la responsabilità di una scelta sempre più attesa, ponendo la parola fine ad una inaccettabile condizione di incertezza», aveva dichiarato pochi giorni fa: ma il Parlamento non si è espresso nel merito.
«L'emendamento Braga 1.030, finalizzato a consentire ai sindaci dei comuni con popolazione pari o inferiore a cinquemila abitanti lo svolgimento di un terzo mandato consecutivo, richiede una modifica del testo unico sugli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000», conclude la presidenza della Camera, sottraendolo alla discussione e al voto d'aula.Il portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano, esprime la sua soddisfazione per l'esito della vicenda: «La mancata approvazione dell'emendamento per ottenere il terzo mandato ai sindaci dei piccoli Comuni è una risposta straordinaria alle legittime attese di migliaia e migliaia di giovani residenti nelle piccole comunità locali. E' la pietra tombale sulla speranza dei perpetui di continuare a gestire le piccole comunità locali, il tentativo meschino di continuare a cristallizzare le piccole comunità locali ed impedire ai giovani di sprigionare le proprie energie a favore del futuro ha trovato nelle aule parlamentari le giusta ed adeguata risposta. Alle migliaia e migliaia di persone che, attraverso la rete hanno sostenuto le nostre ragioni contro il terzo mandato ai sindaci nei piccoli Comuni, il più sentito e doveroso ringraziamento». Per Caivano, la «rete e facebook sono davvero il luogo della partecipazione e la democrazia attiva di questo tempo. Ai parlamentari che hanno sostenuto le nostre ragioni gli auguri di un buon lavoro a favore dei giovani, il futuro vero del nostro Paese».

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